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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, III, 52
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originale
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[52] Exoritur Antipatri ratio ex altera parte: "Quid ais? tu, cum hominibus consulere debeas et servire humanae societati eaque lege natus sis et ea habeas principia naturae, quibus parere et quae sequi debeas, ut utilitas tua communis sit utilitas vicissimque communis utilitas tua sit, celabis homines, quid iis adsit commoditatis et copiae? Respondebit Diogenes fortasse sic: "Aliud est celare, aliud tacere, neque ego nunc te celo, si tibi non dico, quae natura deorum sit, qui sit finis bonorum, quae tibi plus prodessent cognita quam tritici vilitas. Sed non, quicquid tibi audire utile est, idem mihi dicere necesse est."
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traduzione
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52. "Che dici? Tu, che dovresti preoccuparti degli uomini e dedicarti alla societ? umana, tu che sei nato sotto questa legge ed hai questi principi naturali, ai quali devi obbedire e conf ormarti, e cio? che il tuo utile sia l'utile comune e per converso l'utile comune sia il tuo, tu nasconderai agli uomini il vantaggio e l'abbondanza che si presentano loro?" Diogene risponder?, forse, cos?: "Una cosa ? nascondere e un'altra tacere; e io non ti nascondo, adesso, se non te lo dico, quale sia la natura degli dei, quale il sommo bene, cose che, una volta conosciute, ti gioverebbero di pi? del sapere il basso prezzo dei grano. Ma non ? necessario che io ti dica tutto ci? che a te ? utile ascoltare".
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